Il paesaggio pandemico

Alcune esperienze nella narrativa italiana

Autori

  • Dino Gavinelli Department of Languages, Literatures, Cultures and Mediations, University of Milan, Italy
  • Marco Maggioli Department of Humanistic Studies, IULM University, Milan, Italy
  • Marcello Tanca Department of Literature, Languages and Heritage, University of Cagliari, Italy

Abstract

Questo contributo si concentra sulla descrizione letteraria del panorama pandemico. Il tema principale è cioè il modo in cui tre romanzi italiani hanno descritto le reazioni nel 2020 al “paesaggio negato” ovvero ai limiti imposti alla libera circolazione delle persone e, quindi, all'interazione libera, diretta e naturale con il mondo esterno. A nostro avviso, l'analisi dei tre romanzi – Andrà tutto bene (autori vari), Il veliero sul tetto (Paolo Rumiz) e Reality. Cosa è successo (Giuseppe Genna) – permette di individuare una serie di atteggiamenti condivisi dopo l'entrata in vigore della politica restrittiva che ha imposto in Italia il lockdown. Ciascuno di essi, evidenziando una specifica reazione umana, fornisce quindi elementi utili per delineare una fenomenologia essenziale del “paesaggio pandemico”. Otteniamo così tre categorie descrittive: il paesaggio negato, il paesaggio desiderato e il paesaggio inseguito. La prima tipologia è rappresentata dal tipico paesaggio pandemico, trasformatosi da un giorno all'altro in uno spazio deserto e inquietante, indifferente e silenzioso. La seconda tipologia identifica un paesaggio desiderato, dove il confine tra sogno e realtà, ricordi e immaginazione, è sfumato. La terza tipologia, infine, descrive l'incapacità di osservare e condividere il mondo con gli altri e, quindi, la trasformazione del paesaggio in una serie di elementi vuoti, immobili e insensibili: il non-paesaggio.

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Pubblicato

2022-12-20

Fascicolo

Sezione

Learning Landscapes ed. by Benedetta Castiglioni, Marcello Tanca